giovedì 5 agosto 2010

Assunta Nigro e Aniello Formisano deputato dell'Italia dei Valori " l'Unità d'Italia valore acquisito e imprescindibile "



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08291
presentata da
ANIELLO FORMISANO 
venerdì 30 luglio 2010, seduta n.362

ANIELLO FORMISANO. - 
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno.
 - Per sapere - premesso che: 

l'articolo 5 della Costituzione stabilisce che la Repubblica italiana è una e indivisibile e da ciò l'Unità d'Italia si può ormai considerare patrimonio acquisito e imprescindibile per gli italiani; 

nel 2011 si svolgeranno le celebrazioni del 150o dell'Unità d'Italia che dovrebbero essere momento ed occasione per una maggiore aggregazione nazionale; 


a parere dell'interrogante, tale aggregazione può essere conseguita rendendo testimonianza e opportuna memoria per le sofferenze subite da tutte le parti in causa, e quindi anche dal sud dell'Italia; 


la legge n. 124 del 3 agosto 2007 stabilisce, al comma 7, articolo 39 (Capo IV), che «Decorsi 15 anni dall'apposizione del segreto di Stato o, in mancanza di questa, dalla sua opposizione confermata ai sensi dell'articolo 202 del codice di procedura penale, come sostituito dall'articolo 40 della presente legge, chiunque vi abbia interesse può richiedere al Presidente del Consiglio dei ministri di avere accesso alle informazioni, ai documenti, agli atti, alle attività, alle cose e ai luoghi coperti dal segreto di Stato.»; 

il comma 8 dell'articolo 39, Capo IV della suddetta legge n. 124 stabilisce che: «Entro trenta giorni dalla richiesta, il Presidente del Consiglio dei ministri consente l'accesso ovvero, con provvedimento motivato, trasmesso senza ritardo al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, dispone una o più proroghe di vincolo. La durata complessiva del vincolo del segreto di Stato non può essere superiore ai trent'anni»; 

il comma 9 sempre della suddetta legge stabilisce comunque che: «Il Presidente del Consiglio dei ministri, indipendentemente dal decorso dei termini di cui ai commi 7 e 8, dispone la cessazione del vincolo quando sono venute meno le esigenze che ne determinarono l'apposizione.»; 

risulterebbe all'interrogante il permanere del segreto di Stato su vicende accadute 150 anni fa, oltre 150 mila pagine di documenti riferibili al periodo storico 1860-1870, riguardanti il Mezzogiorno d'Italia e i Savoia; 

risulterebbe che, per esempio, l'Arma dei Carabinieri non apra il suo archivio su documenti che riguardano episodi di brigantaggio, anche politico, avvenuto in quegli anni; 

in data 25 ottobre 2007, nella seduta consiliare della regione Campania, si votò e approvò all'unanimità una mozione (prot. 8257 del 26 ottobre 2007) nella quale la Giunta Regionale era impegnata «...a fare voti alla Presidenza del Consiglio, perché si provveda a rimuovere il "Segreto di Stato" dai documenti relativi al Mezzogiorno d'Italia nel periodo fra il 1860 e il 1870.»; 

nella mozione di cui sopra veniva auspicata, anche, l'istituzione di una giornata della memoria relativa a quegli eventi accaduti nel Mezzogiorno e a quegli anni che potesse contribuire a far accrescere, soprattutto nelle giovani generazioni, la percezione del valore dell'Unità del Paese -: 

se non ritengano di porre in essere ogni attività di competenza atta a rendere pubblica la documentazione sopra descritta, soprano in relazione alla prossima importante ricorrenza dei 150 dell'Unità d'Italia, restituendo al Mezzogiorno d'Italia la memoria della sua storia; 

se il Presidente del Consiglio non ritenga opportuno promuovere l'istituzione di una giornata della memoria relativa agli eventi accaduti nel Mezzogiorno d'Italia nel periodo fra il 1860 e il 1870, come auspicato dalla Giunta regionale della Campania nel 2007. (4-08291)