giovedì 20 dicembre 2012

Cambiare si può Assemblea del 16 Dicembre 2012


Di seguito video dell'intervento della delegata del 

Movimento Arancione Assunta Nigro,

alla assemblea tenutasi al Centro Sociale di Salerno il 16 Dicembre 2012, e alla presenza di : 


Giovanni Esposito (Movimento per la Pace)
Giuseppe Vitolo (prof Universitario)
Leopoldo Catena (ass. InMovimento Eboli)
Loredana Marino (Rif. Comunista prov SA)
Lucia Capriglione (cittadina)
Maria Olminapalumbo (ass. RAP)
Paolo Angelini (ambientalista)
Renato Palumbo (cittadinanza attiva)
Rosa Ventre (Ass. Alfaderivera)
Rossella Puca ( Giovani Comunisti rete della conoscenza)
Associazione Tabula Rasa
Alfonsina de Folippis (FRIDA)
Angelo Spera (no cementificio)
Antonio Granato (ALBA)
Antonio Ventre (banco alimentare - Agorà)
Assunta Nigro (movimento arancione)
Carmine de Sio (ex iso chimica)
Claudio Paraggio (ass. maccacarro)
Federico Sanguinetti (prof Universitario)
Francesco Ardolino (sinistra critica)
Francesco Rizzo (ass. Dodekathlos)
Franco Calvanese (ass. Filef)
Franco Musumeci (ass. ISDE)

                                                       TESTO DELL'INTERVENTO


La delusione politica che affianca il popolo italiano è molto forte,la mancanza di fiducia verso le istituzioni e il governo ne da circa 20 anni attanaglia il paese,creando disagi e malumore, nel vedere poi che tanta corruzione e malaffare dilagare indisturbati nei consigli regionali,nei comuni,negli ospedali,nei comuni in tutti quei luoghi dove si dovrebbe amministrare il bene dei cittadini.
Tutti i principi della legalità affermano che,tutti gli organi dello stato sono tenuti ad agire secondo la legge.
Ma quando i lor "SIGNORI"si fanno le leggi ad personam,il lodo Alfano,il legittimo impedimento,il processo breve, il falso in bilancio....... e noi, dobbiamo accettare sommessamente che la legge è uguale per tutti?
Ma è compito del ministro della giustizia rendere con mezzi e risorse efficiente la giustizia?

Rimanere oggi in disparte, far finta che la politica non è affar nostro,farci cadere addosso, tutto il marciume, che una diseguaglianza di genere e un modo affaristico di amministrare il bene pubblico,no non possiamo accettarlo,e allora cari miei rimbocchiamoci le maniche e iniziamo un nuovo cammino,perché CAMBIARE SI PUÒ.
Crederci questo ci vuole,credere con forza che non è tardi per riappropriarci dei nostri diritti.
Loro,i Signori di palazzo, parlano solo dei doveri che un onesto cittadino deve fare per il proprio paese,ma dei nostri diritti calpestati e buttati nella spazzatura,no di questo non ne parlano.
Adesso a sentirli in tv che ci danno anche la ricetta di come superare questa fase e be' e veramente troppo,subire dopo il danno la beffa no non ci sto .
L'articolo primo della Costituzione, che è la legge delle leggi,dice che l'Italia è fondata sul lavoro,ma dov'è il lavoro?
C'è lavoro per i giovani, c'è lavoro per i precari,c' è lavoro per tutti gli operai che lavorano negli stabilimenti che chiudono solo perchè vogliono delocalizzare in altri paesi più vantaggiosi per le tasche dei proprietari, e il governo che fa? Niente.
A casa,,è li che devono andare,c'è li dobbiamo spedire con raccomandata,ma...senza ricevuta di ritorno,perché come ha detto il nostro Luigi de Magistris le pezze vecchie non sono bene accette,quindi attenzione a chi diamo fiducia,i nostri rappresentanti devono avere la schiena dritta e senso del bene comune,non possiamo commettere errori,perché siamo al non ritorno,dobbiamo mandare gente che deve aprire le finestre per far uscire il puzzo che domina nei luoghi della democrazia.
Il paese ha bisogno di voi,la situazione è molto difficile,alla fine di un ventennio di berlusconismo è stato devastante,perché ha determinato un predominio politico culturale che ha lasciato solo macerie.
Ci vuole una rivoluzione morale,contro mafie e corruzione che ci hanno privato dei nostri diritti. Bisogna dare quindi una scossa politica, e per questo é necessario un atto di responsabilità della societa' civile per salvare l'Italia.
Un'iniziativa nuova,un'iniziativa che parta dalle centinaia di persone che negli ultimi decenni si sono mobilitati in mille occasioni,un progetto di rinnovamento che da una effettiva parità di sessi. Noi del movimento arancione ci stiamo, quindi andiamo alla riscossa della democrazia perché CAMBIARE SI PUO'.




sabato 8 dicembre 2012

Nasce il Movimento Arancione - politiche 2013


Gentilissimi amici della rete, 
il 12 dicembre 2012 a Roma al teatro Eliseo nascerà il Movimento Arancione.
Movimento di popolo, per il popolo, e dal popolo dovrà nascere la nuova classe politica parlamentare che, avrà il compito principale di ripristinare un civismo, che negli ultimi anni è stato letteralmente depredato da una classe  politica non all'altezza, e particolarmente orientata all'affarismo.
Il 28 gennaio  2012  il Comune di Napoli  organizzò una giornata al Forum dei Beni Comuni,  evento che sancì la grande forza del potere popolare,  la stessa che  avrà il nascente  Movimento.
ll mio contributo  al Movimento Arancione  sarà totale, per il bene del paese e il rilancio della Nazione. 
Assunta Nigro 




Care tutte e cari tutti,
 
vi scrivo per informarvi dell'appuntamento del 12 dicembre quando, alle ore 16.30, presso il Teatro Eliseo di Roma, ci incontreremo per presentare e lanciare il Movimento Arancione. La mia speranza è quella di vedere un teatro pieno di cittadine e cittadini che ancora credono nella politica. Politica come partecipazione attiva per costruire, oggi, quel futuro collettivo in cui ciascuna e ciascuno di noi possa vedere realizzati quei sogni e quei diritti di cui ci stanno progressivamente privando. Realizzare una democrazia partecipativa che si fondi sulla valorizzazione delle persone, il capitale umano centrale rispetto a quello economico, e che consenta l'immissione, in politica, di quella energia non compromessa eticamente, garantendo un cambiamento della classe dirigente nazionale secondo meccanismi di trasparenza vera, che vedano l'ingresso in Parlamento di donne e uomini, conosciuti o meno, che abbiano alle spalle un percorso specchiato perchè segnato 'solo' dalle battaglie compiute sul territorio a difesa dei diritti, magari anche nell'ambito delle proprie professioni e nell'orizzonte del proprio lavoro, animati dal rispetto della Costituzione e del principio di legalità.    
 
E' arrivato il momento, anche per l'approssimarsi dell'appuntamento elettorale nazionale, di offrire il proprio contributo alla rinascita e alla ripresa di un paese fiaccato dal berlusconismo ed, attualmente, duramente colpito dalle politiche, soprattutto economiche, del governo Monti. La crisi, la delegittimazione delle istituzioni, la perdita di credibilità dei partiti tradizionalmente intesi, la questione morale diventata questione anche giudiziaria rendono indispensabile il contributo di ognuna e ognuno di noi affinchè l'appuntamento elettorale segni l'avvio di un nuovo corso per il paese. Un paese che vede, dopo la berlusconizzazione e dopo il montismo, il profilarsi di un'involuzione democratica: penso alla manomissione silenziosa della Costituzione (dai diritti del lavoro fino all'introduzione del pareggio di bilancio); al ruolo solo apparentemente nascosto giocato dai poteri forti nell'indicare la rotta politica; al peso delle organizzazioni (non elette) sovranazionali che dettano le linee della politica economica; al condizionamento delle masso-mafie sulla classe dirigente; alla negazione della volontà popolare che nei referendum ha indicato la strada della difesa dei beni comuni; alla disintegrazione delle autonomie locali, uniche forme di democrazia diretta; all'impossibilità di vedere, ancora, un riconoscimento legislativo per quanti vivono ai margini dei diritti civili.    
 
Ci sono dunque tutte le condizioni per la creazione di una alternativa politica e di governo che risponda a questo quadro nazionale drammatico. La società civile deve dunque compiere un passo in avanti, rivendicando il diritto al presente prima ancora che al futuro, facendosi protagonista di questa sfida che non può essere delegata a nessuno riguardando la stessa vita di ciascuna e ciascuno di noi. Per questo ci vediamo a Roma al Teatro Eliseo, il 12 dicembre, per confrontarci e decidere quale strada intraprendere, i contenuti e le modalità di questa iniziativa che è il Movimento Arancione come laboratorio aperto in cui in moltissime e moltissimi, credo, potranno trovare il proprio spazio di diretta partecipazione. Perchè, come scrisse Hemingway, "non chiedere mai per chi suona la campana. Essa suona per te".
   
Vi aspetto
Luigi de Magistris


Informati sul movimento e sull'evento del 12_12_12: http://www.movimentoarancione.com 
Invia la tua disponibilità, diventa volontario scrivi:  info@movimentorancione.com   
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martedì 20 novembre 2012

Luogo elettivo di nascita DDL di ASSUNTA NIGRO


Istituzione del luogo elettivo di nascita
Proposta di legge
Art. 1.
1. Ciascuno dei genitori ha la facoltà di indicare nella dichiarazione di nascita di cui all’articolo
30, comma 1, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000,
n. 396, da rendere ai soggetti competenti per legge, il luogo elettivo di nascita del bambino, in
alternativa al luogo effettivo dove la nascita è avvenuta o al luogo di nascita convenzionalmente
stabilito dagli articoli 39, 40 e 41 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica
3 novembre 2000, n. 396, e da ogni altra norma di legge. E’ fatto salvo quanto disposto dall’articolo
15, relativamente agli atti di stato civile formati all’estero.
2. Il luogo elettivo di nascita può essere individuato esclusivamente nel luogo di comune
residenza dei genitori. Nel caso in cui i genitori non risiedano nello stesso comune, il luogo elettivo
di nascita viene stabilito di comune accordo. In mancanza di accordo, il comune di nascita da
dichiarare è soltanto quello dove è effettivamente avvenuta la nascita. Se la dichiarazione di
filiazione è resa da un solo genitore, il luogo elettivo di nascita è quello della sua residenza. Agli
effetti della presente legge, la residenza è da intendersi secondo la nozione di cui all’articolo 43,
secondo comma, del codice civile.
3. L’ufficiale dello stato civile provvede all’iscrizione del luogo elettivo di nascita nell’archivio
di cui all’articolo 10 del citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 3
novembre 2000, n. 396, nonché in ogni altro atto e registro dello stato civile, previo accertamento
nei modi di legge della qualità del soggetto che ha reso la dichiarazione di nascita e della veridicità
di quanto da esso dichiarato.
Art. 2.
1. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con regolamento da emanare
ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, il Governo, previo parere
delle competenti Commissioni parlamentari, adotta le necessarie modifiche alle norme contenute
nel citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396,
rese necessarie dall’introduzione delle norme contenute nella presente legge.
2. Con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro della giustizia, entro sei mesi
dalla data di entrata in vigore della presente legge sono emanate disposizioni concernenti
l’adeguamento dei programmi informatici utilizzati dallo stato civile, nonché dei modelli dei
documenti di identità e delle certificazioni di nascita, anagrafiche e di stato civile rese necessarie
dall’introduzione delle norme contenute nella presente legge.  


TESTO DEPOSITATO

XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 4066


PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa del deputato DI PIETRO
Disposizioni per l'istituzione del luogo elettivo di nascita
Presentata l'8 febbraio 2010

      

Onorevoli Colleghi! — La presente proposta di legge si prefigge l'obiettivo di consentire ai genitori la scelta del luogo di nascita dei propri figli, al posto dell'identificazione di questo nel comune dove è avvenuto il parto. In tal modo, al momento della nascita i genitori potranno di comune accordo stabilire che comune di nascita del figlio o della figlia sia quello nel quale sono residenti entrambi o quello dove uno di essi è residente, in caso risiedano in due comuni diversi. Nel caso in cui non vi sia accordo tra i genitori, il luogo di nascita sarà il comune nel quale è avvenuto il parto. 
      La proposta di legge prevede anche che, se il figlio o la figlia è riconosciuto solo dalla madre o solo dal padre, il luogo elettivo di nascita è il luogo di residenza di chi rende il riconoscimento di filiazione. 
      L'introduzione del luogo elettivo di nascita assume un significato particolare nel nostro Paese che conta ben 8.094 comuni, ciascuno dei quali è importante che sia valorizzato anche attraverso la continuità e la crescita del numero dei nati in ciascuno di essi. Con l'istituto del luogo elettivo di nascita potranno vantare nuovi nati anche quei comuni dove mancano un ospedale o una clinica dotati di sale parto. Nell'anno in cui l'Italia celebra i suoi 150 anni di Unità, ci sembra che questo possa essere un segnale positivo di riconoscimento verso le radici, la cultura e le tradizioni di tutti i comuni.

PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
      1. Nella dichiarazione di nascita di cui all'articolo 30, comma 1, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396, da rendere ai soggetti competenti per legge, ciascuno dei genitori ha la facoltà di indicare il luogo elettivo di nascita del bambino, in alternativa al luogo effettivo dove la nascita è avvenuta o al luogo di nascita convenzionalmente stabilito dagli articoli 39, 40 e 41 del medesimo regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 396 del 2000, e da ogni altra norma di legge. È fatto salvo quanto disposto dall'articolo 15 del citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 396 del 2000, relativamente agli atti dello stato civile formati all'estero.
      2. Il luogo elettivo di nascita può essere individuato esclusivamente nel luogo di residenza di entrambi i genitori. Nel caso in cui i genitori non risiedano nello stesso comune, il luogo elettivo di nascita è stabilito mediante accordo tra gli stessi. In mancanza di accordo, è dichiarato luogo elettivo di nascita il comune nel quale è effettivamente avvenuta la nascita. Se la dichiarazione di filiazione è resa da uno solo dei genitori, il luogo elettivo di nascita è quello della residenza di quest'ultimo. Agli effetti della presente legge, la residenza è da intendere secondo la nozione di cui all'articolo 43, secondo comma, del codice civile.
      3. L'ufficiale dello stato civile provvede all'iscrizione del luogo elettivo di nascita nell'archivio di cui all'articolo 10 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396, nonché in ogni altro atto e registro dello stato civile, previo accertamento nei modi di legge della qualità del soggetto che ha
reso la dichiarazione di nascita e della veridicità di quanto da esso dichiarato.
Art. 2.
      1. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con regolamento da emanare ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni, il Governo, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, adotta le necessarie modifiche alle disposizioni del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396, rese necessarie dall'introduzione delle norme contenute nella presente legge.
      2. Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della giustizia, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge sono emanate disposizioni concernenti l'adeguamento dei programmi informatici utilizzati dallo stato civile, nonché dei modelli dei documenti di identità e delle certificazioni di nascita, anagrafiche e dello stato civile rese necessarie dall'introduzione delle norme contenute nella presente legge.

ORDINE DEL GIORNO RECEPITO DAL GOVERNO

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/5025/154
presentato da
ANTONIO DI PIETRO
testo di
giovedì 22 marzo 2012, seduta n.609
La Camera,
premesso che:
a ridosso della cerimonia di chiusura delle celebrazioni del 150
o anniversario dell'Unità d'Italia ed in occasione dell'approvazione - se pur privata di un'approfondita discussione - del provvedimento in titolo, teso alla «liberalizzazione» di ambiti, settori e materie che ne necessitano al fine di esplicare appieno le loro potenzialità di crescita e sviluppo, con particolare ricaduta sui cittadini, segnale positivo di riconoscimento verso le radici, la cultura e le tradizioni di tutti i comuni risulta essere la «liberalizzazione», disciplinata, del luogo di nascita, da definirsi quale «luogo elettivo»;
obiettivo della suddetta «liberalizzazione» - a tale stregua, infatti, è possibile richiamarsi per l'introduzione del «luogo elettivo di nascita» - è quello di rimettere ai genitori la scelta del luogo di nascita dei propri figli, al posto della obbligatoria coincidenza di esso con il comune ove sia avvenuto il parto, offrendo loro la possibilità di stabilire, di comune accordo, che comune di nascita del figlio o della figlia sia quello nel quale sono residenti entrambi o quello dove solo uno di essi è residente, nel caso risiedano in due comuni diversi; parimenti, nel caso di un solo genitore che rende il riconoscimento di filiazione, la scelta del luogo elettivo di nascita potrà essere quella del suo proprio comune di residenza ove diverso da quello in cui sia avvenuta la nascita;
l'introduzione del luogo elettivo di nascita assume un significato particolare nel nostro Paese che conta ben 8.094 comuni, ciascuno dei quali è importante che sia valorizzato anche attraverso la continuità e la crescita del numero dei nati in ciascuno di essi; in forza del «luogo elettivo di nascita» potranno vantare nuovi nati anche quei comuni ove mancano un ospedale o una clinica dotati di sale parto,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità, nel quadro dell'ordinamento dello stato civile esistente, di adottare, per quanto di sua competenza, i provvedimenti necessari all'introduzione del «luogo elettivo di nascita».
9/5025/
154.(Testo modificato nel corso della seduta) Di Pietro, Barbato, Paladini.

Gentile Assunta,
le invio, in allegato, l'ordine del giorno accolto dal Governo e presentato dall'on. Di Pietro nella seduta del 22 marzo 2012. Con questo odg si impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare i provvedimenti necessari all'introduzione del "luogo elettivo di nascita" ovvero di rimettere ai genitori la scelta del luogo di nascita dei propri figli.
Spero di aver fatto cosa gradita.
 Cordialmente,
Andrea Cherubini
IDV - Staff del Presidente Antonio Di Pietro - ufficio legislativo
via di Santa Maria in Via, 12, 00187, Romatel: 06/95948110 mail: cherubini@italiadeivalori.it

LINK SULL'ARGOMENTO

http://www.massimo.delmese.net/40536/istituzione-del-luogo-elettivo-di-nascita-assunta-nigro-suggerisce-la-legge-a-di-pietro/

http://www.massimo.delmese.net/42733/assunta-nigroidv-sul-luogo-elettivo-di-nascita-lodg-accolto-dal-governo/



lunedì 19 novembre 2012

LODE ALL' ARCANGELO MICHELE - Olevano sul Tusciano


San Michele Arcangelo

Parlare della storia di un Arcangelo è sicuramente molto complesso essendo Esseri ineffabilmente più elevati di noi esseri umani, che possiamo al massimo cogliere il riflesso del loro agire sull'umanità.
Il nome dell'arcangelo Michele significa "Chi é come Dio?" è citato cinque volte nella Sacra Scrittura, tre volte nel libro di Daniele, una nel libro di Giuda e nell' Apocalisse. Egli è considerato il "Capo Supremo dell'esercito Celeste" cioè degli angeli in guerra contro il male.
Michele è stato sempre rappresentato e venerato come l'angelo - guerriero di Dio rivestito di armatura dorata in perenne lotta contro il Demonio.
Nel Nuovo Testamento, S. Michele Arcangelo è presentato come avversario del demonio, vincitore dell'ultima battaglia contro satana e i suoi sostenitori.
Troviamo la descrizione della battaglia e della sua vittoria nel capitolo 12° del libro dell'Apocalisse:  
Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli.
Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:  
"Ora si è compiuta la salvezza,  
la forza e il regno del nostro Dio  
e la potenza del suo Cristo,  
poiché è stato precipitato  
l'accusatore dei nostri fratelli,  
colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte.  
Ma essi lo hanno vinto  
per mezzo del sangue dell'Agnello  
e grazie alla testimonianza del loro martirio,  
poiché hanno disprezzato la vita  
fino a morire.  
Esultate, dunque, o cieli,  
e voi che abitate in essi.  
Ma guai a voi, terra e mare,  
perché il diavolo è precipitato sopra di voi  
pieno di grande furore,  
sapendo che gli resta poco tempo" Ap. 12,7-12.  Per i cristiani, quindi, l'Arcangelo S. Michele è considerato come il più potente difensore del popolo di Dio.
Dopo l'affermazione del Cristianesimo, il culto per San Michele,che già nel mondo pagano equivaleva ad una Divinità, ebbe in Oriente una diffusione enorme, tutto l' Oriente era costellato di famosi Santuari, a cui si recavano migliaia di persone.
Perfino il grande fiume Nilo fu posto sotto la sua protezione,si pensi che la chiesa  del Cremlino a Mosca in Russia è dedicata a San Michele.
In Italia sono tanti i posti dove sorgono Cappelle,Oratori,Grotte,Chiese,Colline, Monti intitolati all'Arcangelo Michele, qui ad Olevano è il monte Raione, ma il più antico e più conosciuto è in Puglia sul monte Gargano,dove nel solo entrare nella grotta vengono espiati tutti i peccati.
Difensore della chiesa,la sua statua compare sulla sommità di castel San'Angelo a Roma, che com' è noto era una fortezza in difesa del Papa.
Si festeggia il 29 Settembre insieme a Grabriele e Raffaele .
Piccola preghiera:
Venga dal Cielo nelle nostre case l'Angelo della Pace,Michele, venga portatore di serena pace,
Releghi nell'inferno le guerre, fonti di tante lacrime. Amen

                                                                                                                   Assunta Nigro

giovedì 20 settembre 2012

Sen.Monti "costa troppo" registro tumori in Campania eliminato




Il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale, della legge Regione Campania n. 19 del 10 luglio 2012 recante “Istituzione del registro tumori della popolazione della regione Campania” che contiene alcune disposizioni in contrasto con il piano di rientro dal disavanzo sanitario.
Un grave errore del governo Monti, aver bloccato il registro tumori della regione Campania, con un frase “ Costa Troppo” è l'ennesimo schiaffo al popolo meridionale, in questo caso la Regione Campania, subisce per soli fini economici.
Il gruppo regionale idv della Regione Campania con la consigliera Anita Sala, si è fortemente impegnata con una proposta, poi confluita nel testo approvato dal Consiglio regionale, grazie al lavoro svolto dal Coordinamento Regionale donne idv Campania in prima fila Caterina Pace che in qualità di esperta ha programmato i lavori con un lavoro dettagliato e preparato a favore per la tutela dei cittadini campani. dotandosi di uno strumento di estrema rilevanza per la la salute pubblica.
Cosi come si espresso il nostro presidente Luigi de Magistris nell'affermare che il Comune di Napoli, colmando una lacuna amministrativa non nostra, ha istituito l'Osservatorio oncologico: una struttura di cui sono orgoglioso che vede il coinvolgimento di giovani esperti e che ci fornirà risultati importanti. Non possiamo quindi che essere soddisfatti per l'istituzione, da parte della Regione, del Registro dei tumori, che da tempo i cittadini stavano aspettando. Non comprendo, quindi, la posizione del Governo: è ingiusto cancellare questa iniziativa doverosa soprattutto in un territorio che ha pagato un prezzo altissimo in termini ambientali.
Questa Associazione, si farà promotrice di un incontro, con esperti, per informare la cittadinanza del grave problema ambientale sul nostro territorio e le conseguenze che provocano nel diffondersi di gravi malattie.
Assunta Nigro delegata inMovimento Eboli, membro del Coordinamento Donne IDV Campania e presidente dell'Associazione “ Voci di Donne “ Eboli.

mercoledì 22 agosto 2012

Assunta Nigro e il Popolo Arancione


“Le donne in politica rendono di più” Frase storica con qualche eccezione...

di Gerardo Sorgente (del Quotidiano Metropolis)  
Il trambusto pseudopolitico che da circa due mesi ha avvolto la città di Eboli sequestrandola al suo normale corso ha scatenato la voglia nei cittadini di dire la loro, di scendere in campo e con forza esprimere la convinzione delle proprie idee, che quasi mai coincide, per fortuna, con la mala politica e l’affarismo intrinseco della nostra società.

A parlare è Assunta Nigro, attivista della prima ora, sessantottina convinta, un vero caterpillar a favore dei Diritti umani, e delle donne, lei donna tutto d’un pezzo è la delegata dell’ associazione “ InMovimento” di Luigi De Magistris sindaco di Napoli, che ha voluto lasciare una dichiarazione sul difficile periodo che la città sta attraversando e nel farlo usa parole chiare dal significato inequivocabile: fatti noti e questioni ataviche, potrebbe essere il titolo di un suo prossimo libro ma invece è la frase di esordio, il preludio ad un discorso ricco di contenuti che invita ad una seria riflessione: “ Eboli in questo periodo sta soffrendo tantissimo, ma i nostri esponenti politici fanno orecchie da mercante, dopo aver svuotato i giovani e più in generale i cittadini, delle proprie idee e delle loro ideologie hanno lasciato tutti appesi al palo.

Colgo l’occasione per salutare altri due validi esponenti dell’ associazione che come me si spendono tantissimo e che sono: Leopoldo Catena e Valeria Mazzarella. Secondo noi dell’ associazione InMovimento, Eboli avrebbe bisogno di un uomini politici seri, pronti ad assumersi le loro responsabilità, l’ultimo che Eboli ha avuto è stato Gerardo Rosania che senza paura fece abbattere quattrocento ville abusive in un periodo non proprio felice per lo Stato.

Ritornando alla nostra terra, abbiamo grandi difficoltà ma nessuno ne parla mai, comprendere il come mai non riesce a decollare, abbiamo il mare, la montagna, la pianura, il centro storico, duemila anni di storia, eppure siamo qua con una economia che soffoca il mercato, un livello di disoccupazione con percentuali altissime, includo anche chi lavora in nero ed è sottopagato, un sistema socio-politico che spinge i giovani a fuggire lontano perché non vi sono margini di aspettativa. Se poi a questi andiamo ad aggiungere una serie di strumenti contrattuali i cosiddetti flessibili, beh, allora tocchiamo il fondo, la disperazione dilaga come una macchia d’olio.

Da quando ho deciso di ascoltare le istanze inespresse degli ebolitani ho potuto tracciare un grafico, dove all’interno i picchi altissimi sono oramai monopolizzati da temi quali: il lavoro, la sicurezza della città, la manutenzione delle strade, l’assenza di punti di aggregazione eccetera, mancano complessi sportivi con logo comunale, una piscina a prezzo agevolato, una palestra ed altro ancora, ma come fanno a non vedere certe cose? Abbiamo un centro antico da cui è nata l’intera città che oramai è preda di scellerati, non attrae nessuno alzi respinge chi armato di buona volontà si ferma per conoscere la parte antica di Eboli.

Il territorio offre le sue risorse ma la cattiva gestione blocca tutto. Eboli per risorgere, non sono una nostalgica anzi mi ritengo progressista e innovatrice, dovrebbe respirare l’aria del fermento culturale che respiravamo noi nel lontano ‘68 dove a parlare erano le idee e le convinzioni personali. Impensabile che nonostante una leggere regionale sulle quota rosa in consiglio comunale, ancora oggi la donna in politica sembra essere percepita come una cosa aliena, solo ad uso e consumo maschile, ma non è affatto vero, la donna per natura è più produttiva in certi ambiti molto più dei maschi. Lancio un invito ma che è anche una provocazione in senso positivo, noi il prossimo 3 settembre ci raduniamo per stilare il programma delle attività chi davvero sente di poter contribuire col suo pensiero al benessere della città noi gli apriremo le nostre porte.

Noi siamo il popolo Arancione quello che De Magistris ha lanciato a livello nazionale e mentre lui cerca di aggregare i sindaci, noi vogliamo aggregare i cittadini, la terra è nostra e nessuno ha il diritto di toglierci le speranze, parlo per me ma anche per i giovani, sono donna, moglie e madre, capisco le priorità e per questo sono scesa in campo con De Magistris, persona che stimo e rispetto. Noi sosteniamo le idee del Popolo Arancione, fallo anche tu”


domenica 12 agosto 2012

CERTOSA DI PADULA - Memento Domine rappr. Teatrale in un Atto


Tutto quello che non vi hanno mai detto sull' ''Unità d'Italia"

ASS. MUS. “G. CARISSIMI” COMUNE DI PADULA
Memento Domine (Ricordati, o Signore!) Azione teatrale in un atto
di
Dora Liguori
Raccontata dal “Munaciello” la vera storia di
Quell’Amara Unità d’Italia” vissuta dal popolo del Sud
(Libera rielaborazione dell’omonimo romanzo di Dora Liguori)
COMPAGNIA “TEATRO DEL SORRISO”
con Vito Cesaro nel ruolo del “Munaciello” e Antonino Miele nel ruolo di Ferdinando II 

Musiche di
Pergolesi, Paesiello, Weber, Verdi e anonimi napoletani

SABATO 11 AGOSTO 2012 h. 21,00 Certosa di San Lorenzo – Padula

L’azione drammatica è tratta dal romanzo storico di Dora Liguori che racconta la vera storia dell'Unità, in modo serio ma non serioso, ed accompagna il lettore ad una più puntuale conoscenza di quello che fu un complesso e sofferto fenomeno italiano definito, a posteriori, Risorgimento. Dal 1860 ad oggi, una spessa coltre è stata fatta volutamente calare per coprire le azioni, tutt'altro che limpide, che comportarono la sofferta unifìcazione nazionale. A propugnare questa unione furono movimenti fortemente idealistici, figli dell'illuminismo che, abilmente strumentalizzati, finirono col fare gli interessi di alcuni forti poteri internazionali, miranti a impadronirsi del ricco, e, strategicamente rilevante nel Mediterraneo, "Regno delle due Sicilie", possessore anche del preziosissimo zolfo siciliano.
A fare il "gioco sporco" per tutti,fu chiamato il regno del Piemonte il quale, per problemi di sopravvivenza finanziaria, da tempo mirava a conquistare il Sud della penisola L'impresa, poi, assunse i contorni, non già della bella unione sognata dai liberali, ma di una feroce oppressione di un popolo avverso un altro. E fu ... la guerra civile!
Tutto l'orrore che ne seguì va ascritto, soprattutto, alla crudeltà dei vertici militari sabaudi che, tra l'altro, incapaci, provocarono, con la strage nel Sud, anche la morte di tantissimi giovani del Nord, portati a morire negli aspri territori del salernitano, della Lucania, nonché Sicilia e Calabria. Di contro, per i meridionali, da parte dei Savoia, vi furono le deportazioni nel novarese: primi "lager"della storia.
A somiglianza del libro l’azione drammatica porta, pertanto, lo spettatore alla conoscenza delle azioni fondamentali intervenute nel meridione e del coacervo di intrigate e tragiche situazioni che ne sono derivate. Dopo decenni di inattendibilità storiche, riproporre la verità è un atto di giustizia verso il meridione nonché il vero modo per celebrare, appunto, l’”Unità” italiana.
MEMENTO DOMINE
(Ricordati, o Signore!)
Azione teatrale in un atto di Dora Liguori con la partecipazione di
Vito Cesaro nel ruolo de “O’Munaciello” Antonino Miele nel ruolo di Ferdinando II
Interpreti in ordine di apparizione:
Barista:
Aldrigo:
Maria Sofia di Borbone: Don Vito Gaudieri: Argenzia:
Crocco:
Ufficiale piemontese: Don Liborio Romano:
Eduardo di Lorenzo Antonio Spagnuolo Assunta Nigro Paolo Aguzzi Maria D’Andrea
Eduardo Di Lorenzo Gennaro Malandrino
Antonino Miele
Danzatrice
Organetto diatonico Chitarra
Tammorra Putipù-Triccheballacche- Scetavajasse
Teresa Botte: Carmine Falanga: Alessandro Sessa: Gerardo Marzullo: Santino Campagna:
...........
Regia di Dora Liguori
Audio - luci: Franco Ferrigno Costumi: Animazione 90 Elementi di scena: “Teatro del Sorriso” Assistente di produzione: Italo Ciccarone 

martedì 15 maggio 2012

DONNE SALUTE AMBIENTE





DONNE SALUTE AMBIENTE
Relazione di Assunta Nigro
Ho accolto con particolare favore l'iniziativa lodevole e di grande merito presa dal coordinamento delle donne IdV regionale della Campania, con la nostra coordinatrice Caterina Pace e Anita Sala consigliere regionale, in quanto pone a confronto le diverse realtà del territorio campano e pertanto mi consente,vista la mia origine e attuale residenza, di parlare della mia provincia -SALERNO- ovvero di una provincia che massimamente racchiude e ben rappresenta i temi del presente incontro: donne, salute, ambiente.
Come noto la provincia di Salerno è fra le più estese d’Italia con conformazioni territoriali estremamente diverse. Infatti poche province possono vantare una tale varietà di territorio che possiede, è il caso di dire un mix, forse unico e affascinante di mare, pianure e montagne, ovvero si estrinseca con una lunghissima costa marina dominata dalla bellezza inimitabile della costiera amalfitana che prosegue poi con la costa cilentana, giù sino ai confini con la Basilicata; una fertile pianura denominata agro nocerino-sarnese, terre rese fertili dalla presenza del vicino Vesuvio, con ovvia vocazione agricola; per poi, il territorio, mutare radicalmente allorché si spinge nell’entroterra verso la zona montuosa dell’alto Cilento e degli Alburni, così raggiungendo quella che è forse la terra meno conosciuta, perché poco pubblicizzata, ma di certo affascinante valle del fiume Sele. Un fiume che, con le sue acque, ha donato, per millenni, vita alla valle e nel famoso ventennio, impoverendo a livello di risorse idriche la nostra Provincia, ha assicurato sopravvivenza alle assolate e brulle terre pugliesi.
E nel nome proprio dell’acqua,che inizio questo brevissimo excursus, la valle del Sele. Infatti è in questa valle che maggiormente si esplica la presenza benefica e salvifica dell’acqua, un territorio che, in virtù di tale ricchezza nonché per l’abbondante presenza anche di acque minerali, riconosciute dai più accreditati termalismi fra le migliori se non la migliore d’Italia, potrebbe essere, e purtroppo non lo è a causa degli interventi dell’uomo, il più fertile, salubre e ricco territorio dell’intera Provincia.
Vi parlerò solo alcuni esempi di come una politica distruttiva rovina il territorio: proseguendo nel percorso del fiume Sele, troviamo la zona di Persano-Serre ove, proprio per le sue caratteristiche di “chiare e fresche acque” di petrarchesca memoria, è stata situata un’ oasi del WWF dove nidificano uccelli rari e dove, lungo quel tratto di fiume, è possibile ancora trovare qualche esemplare di animali rari, quale la lontra, segnale appunto di acque pulite. Pertanto, per l’intelligenza di tutti, l’oasi era uno dei pochi luoghi che maggiormente avrebbe dovuto essere salvaguardato … appunto per l’intelligenza di tutti tranne che per quella del Commissario per l’emergenza dei rifiuti. Costui, infatti, con scelta sconsiderata, ha deciso, alcuni anni fa, di realizzare siti di stoccaggio di rifiuti solidi in aree prossime al Sele, ossia prossime, come sopra descritto, ad uno dei corsi d’acqua più puliti d’Italia (almeno per il tratto medio alto). Una scelta che, come ovvio, sta uccidendo il fiume e la sua oasi poiché il percolato, fuoriuscendo dalla discarica non messa in sicurezza, è andato a scolare nel fiume Sele. E al posto degli aironi rosati oggi, nell’oasi, possiamo ammirare il passaggio di famelici gabbiani che, lasciato il mare, hanno trovato il loro “giusto ambiente, nella discarica di Macchia Soprana.
cosa dire se non vergogna'
Lasciando, ora, almeno in parte la valle del Sele, raggiungiamo la fertile piana di Eboli che, nata con vocazione preminentemente agricola, è stata negli anni 50/60 agevolata, in questa sua vocazione, da una soddisfacente riforma agraria. Purtroppo oggi, anche questa piana non esce, per una mancata programmazione assistita per l’agricoltura, indenne dal disfacimento ambientale,.Infatti alla foce del Sele cosa ha pensato di insidiare quella politica che dimostra poca sensibilità,se non totale indifferenza,per la tutela dell'ambiente?Una bella piattaforma per ospitare le ecoballe proprio nel tratto di fiume che sistematicamente ogni anno straripa,ed è uno spettacolo vedere le ecoballe passeggiare per i campi,ah ma sono intervenuti come? Sistemando le ecoballe nella vasca di depurazione, risultato? Lo si può immaginare.
Vergogna, sempre vergogna!
Ma come dicevano gli antichi “se Sparta piange Atene non ride”, infatti poco ha da ridere anche l’area sarnese-nocerina che, come già detto, nata per lo sviluppo agricolo, oggi, complice un'alta densità demografica e uno sviluppo industriale attuato senza rispetto delle regole, ha prodotto il sistematico avvelenamento delle acque del fiume Sarno, ovvero ha prodotto un autentico scempio ai danni della popolazione e delle colture del territorio.
Anche in questo caso non esistono espressioni più efficaci della parola: vergogna!

Ebbene amiche e presenti questo in materia ambientale è quello che sono state le scelte fatte adesso voglio solo accennare alcune scelte in via di realizzazione.Il danneggiamento del nostro territorio, già polmone verde della regione campana, sta mettendo a dura prova la nostra sopravvivenza, la nostra dignità e il futuro dei nostri figli. Per questo ho colto l’occasione di questo convegno dall’appropriato titolo “donne, salute e ambiente” per denunciare con forza, come attraverso la distruzione dei corsi di acqua del salernitano sta transitando proprio la distruzione dell’ambiente. E se è vero che alla donna viene demandato il compito di dare e difendere la vita, è partendo da questo assunto che io, oggi, con poche ma, se consentite coraggiose parole, intendo denunciare e difendere quella che ormai sta compromettendo, non già la vita ma la sopravvivenza della mia Provincia. Ed è per questa difesa ambientale che chiedo l’impegno del partito affinché con forza chieda al Governo l’inizio, per la nostra Provincia, di una politica diversa trasparente e condivisa dal popolo.
Solo attraverso il richiamo, a livello nazionale, di una diversa attenzione per i problemi salernitani possiamo, prima che sia troppo tardi, ottenere la salvezza delle nostre acque e del nostro termalismo, e spostando il problema anche al resto della Penisola ottenere un fermo a tante perverse iniziative, come quelle che si estrinsecano, ad esempio, nella folle “canalizzazione” dei fiumi. Un’idea che, nata con la convinzione di poter contenere le acque in alvei sempre più stretti e regolati, finisce coll’impedire un rapido deflusso delle acque verso valle nei periodi di piena. Infatti la natura, se imbrigliata, prima o poi si vendica, vedi i disastri di Genova, Sarno e tanti altri luoghi.
Ma prima di concludere vorrei tornare alla denuncia di progetti che, in un futuro prossimo, qualora attuati, minaccerebbero e tornerebbero devastanti per le popolazioni che abitano la Piana del Sele: la realizzazione della seconda galleria, denominata Pavoncelli bis, per nuove captazioni sorgive promosso e da realizzarsi a cura della Società Acquedotto Pugliese S.p.A. su autorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Regione Campania e Regione Puglia. Il progetto mira ancora una volta a consentire alla Società Acquedotto Pugliese S.p.A. di prelevare acqua dalle sorgenti di Caposele e Cassano Irpino (Av) per una portata massima di 9000 litri al secondo. Ebbene se è vero che l’acqua è qualcosa che non si nega a nessuno è pur vero che quest’acqua, già poca, prima di essere tolta, deve attentamente essere oggetto di studio per determinare il reale fabbisogno delle nostre popolazioni e l’impatto con le nostre colture. Anche il Vangelo invita ad amare il prossimo … ossia il più vicino. Pertanto nessuno può, con un minimo di logica dissetare la Puglia e assetare il “prossimo” salernitano. Inoltre prima di procedere va anche valutato come questo progetto, se realizzato, potrebbe deturpare il territorio e minacciare i bacini idrografici del fiume Sele e del Calore Irpino. Ed in tal senso che il WWF ha chiesto la Valutazione di Impatto Ambientale poiché il previsto trasferimento nella Regione Puglia di un’altra consistente aliquota idrica da derivare dall’invaso di Conza della Campania (Av) potrebbe essere deleteria per l’omonima OASI del WWF.
Non a caso il segretario generale WWF Italia ha già affermato che questi metodi danneggiano gli ambienti naturali e compromettono la stessa disponibilità di acqua, oltre a tradursi in un uso insostenibile della risorsa che, paradossalmente potrebbe andare a moltiplicare il problema siccità che si voleva, invece, risolvere.Per non parlare poi dello spreco di denaro pubblico.I lavori, al momento, sono stati fermati non già dal buon senso o da appropriati interventi normativi, bensì da un contenzioso sorto fra la Società Acquedotto pugliese e la Società italiana Condotte acque che vantava i diritti di realizzazione essendosi assicurata detti diritti per via di un precedente bando. Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensione del bando di gara d'appalto bandito con i poteri commissariali, determinando così un conflitto culminato con un lodo arbitrale che, depositato nell'aprile 2011, ha riconosciuto alle società Condotte, DEC e Faver 38,3 milioni di euro; sono stati inoltre liquidati 3 milioni di euro tra spese legali e consulenze.
E come diceva il grande Totò: ed io pago! Vogliamo dire ancora vergogna?
Di problematiche ne avremmo ancora tante da elencare ma dovendo, giustamente, porre termine a questa mia relazione, vorrei citare quella che rappresenta la “perla” di tutte le demenziali e scellerate iniziative: la costruzione di un porto commerciale alla foce del fiume Sele, un’ opera che, se mi consentite, costituirebbe la totale rovina per la bella costa salernitana. E ciò nell’ottica di un futuro davvero “inimitabile” per i nostri poveri figli.
Ebbene, giunti a questo punto finanche la parola “vergogna” è insufficiente! E pertanto, se non vogliamo condannare davvero le generazioni future dobbiamo oggi, e non domani, con coraggio, denunciare lo scandalo che ha interessato e sta interessando la nostra Provincia. Ricordando che anche il solo tacere è segno di vigliacca compartecipazione … e di certo questo difetto non mi appartiene e non appartiene nemmeno a voi donne presenti.
Per questo mi piace terminare il mio intervento sottolineando che le donne, come l’acqua, rappresentano la vita e sono la continuità della specie e quindi debbono, visti gli attuali disastri, rivendicare il diritto di interamente e fattivamente partecipare alla soluzione dei problemi denunciati. Infine le donne debbono riappropriarsi di quel compito tutto femminile che, affidatoci dalla natura, si esplica difendendo con ferocia, ma anche con infinita tenerezza, quel dono inestimabile rappresentato dalla salvaguardia della salute e dall’ambiente.
Siamo vita e, dunque, dobbiamo pretendere la vita!
A. N.