domenica 5 maggio 2019

VALLE DEL SELE CILENTO - PIANO OSPEDALIERO CAMPANIA


On. Giulia Grillo,

Ministro della salute

On. Vincenzo De Luca,
Presidente Regione Campania
Gentilissimi,
a nome del Comitato popolare, scrivo alle S.S.L.L. affinché vogliano rivedere un piano
che, così come proposto, rappresenta un’ingiustizia e una mancanza di diritti senza
precedenti. Chi scrive è una cittadina Italiana, nata nel meridione e che da anni, per spirito
civile, porta avanti iniziative per l’osservanza sia dei diritti che dei doveri di noi cittadini,
così come previsti dalla nostra Carta Costituzionale.
Purtroppo spesso, in Italia, avviene che ciò che è valido per tanti non sia valido per noi
meridionali, portatori, da sempre, di una specie di croce addosso che, su più fronti, ci
differenzia dagli altri cittadini della Repubblica.
Fatte queste premesse, sempre a nome del comitato, desidero segnalare quanto avvenuto,
per noi di negativo, nei giorni scorsi su proposta del Governatore della Campania on.
Vincenzo De Luca, dicasi la proposta che, come noto, egli ha inviato al Ministero della
Salute e credo ad altri Ministeri, circa il piano Regionale Campano per l'edilizia
ospedaliera, onde ottenere la prevista approvazione ministeriale.
Leggendo il suddetto piano è stato appreso, con grande disappunto dei tantissimi abitanti
della Valle del Sele , come l'Ospedale Unico, appunto della valle del Sele, pur essendo
stato previsto con Legge Regionale N. 16 del 28 novembre 2008 e confermato con Decreto
del Commissario Ad Acta n. 49 del 27.9.2010, non figurasse tra le strutture Ospedaliere da
finanziare con i Fondi Europei 2014/2020.
Come facilmente comprensibile, detta omissione rappresenta un vero danno per noi,
cittadini di questa provincia, poiché, a causa della riorganizzazione del sistema sanitario
nazionale, nel passato abbiamo già dovuto subire la riorganizzazione di reparti ospedalieri
a sud della Regione Campania quali i P.O. (Presidi Ospedalieri di Eboli, Battipaglia,
Oliveto Citra e Roccadaspide), che sono stati costretti a modificare la loro struttura
originaria, accorpando fra di loro alcuni reparti; il tutto, ci era stato detto, in attesa del
“Finanziamento Progettazione e Costruzione” di un Unico Ospedale quello della Valle del
Sele, moderno e con reparti specialistici. Ospedale che avrebbe finalmente evitato una
mortificante e dispendiosa fuga di malati verso il nord Italia.
In merito a questi fatti vorremmo sottolineare come, a suo tempo, l’accettazione di
accorpamenti, così come previsti dal piano Nazionale e regionale, non sia stata cosa facile
per i tanti disagi che essi avrebbero comportato; infatti le popolazioni del territorio, in
fermento, scesero in piazza a manifestare, in modo civile e raccogliendo, in pochi giorni,
circa diecimila firme, attualmente in possesso della scrivente. Infine tutto fu organizzato
dalla popolazione affinché tagli e soppressioni non si verificassero.
Purtroppo la scure della spesa sanitaria, non tenendo conto delle legittime proteste,
implacabile si è abbattuta su di noi. Per calmare gli animi e porre fine alle agitazioni ci fu
solennemente promesso che il piano nazionale e quello regionale campano avrebbero
provveduto a dare una risposta concreta alle nostre urgenze e ai nostri diritti… cosa che
purtroppo non è mai avvenuta!
Oggi, dopo aver letto la proposta, Signora Ministra, Signor Presidente, i cittadini campani
e in particolari quelli del Comprensorio Sele, Picentini, Alburni, Cilento, Vallo di Diano
sono profondamente amareggiati, poiché, dopo tanta attesa, il progetto stilato dal
Governatore De Luca è la negazione più totale di quanto, invece ci era stato promesso,
ovvero: creazione, nell’aria interessata, di un ospedale per la valle del Sele; un
comprensorio che, si badi bene, come sopra detto, contiene gli abitanti del Sele, dei
Picentini, del Calore e degli Alburni, ossia una popolazione di circa quattrocentomila
abitanti, tra l’altro in forte espansione demografica. A questi territori vanno aggiunti il
Cilento e il Vallo di Diano (fatto da piccole realtà con paesi che a volte non superano i
mille abitanti), per un totale di circa settecentomila abitanti. Come dire: messi insieme, noi
della provincia, siamo più numerosi della Regione limitrofa, la Basilicata.
Appare evidente che settecentomila persone lasciate con carenza di ospedali in loco
verrebbero irrimediabilmente condannate a emigrare o… morire.
Infine si andrebbe a perpetrare un vero crimine umanitario ai danni dei meno abbienti.
Per questo, a nome del comitato, invito il presidente on. De Luca a rivedere e integrare il
decreto del piano Regionale Ospedaliero Campano, con l'avvio di un opera indispensabile
per un area così vasta, dando il via, come promesso, alla Costruzione dell'Ospedale Unico
della Valle del Sele, in un’ area già di proprietà della Regione Campania.
Una decisione del genere significherebbe rispettare i sacrosanti diritti dei cittadini, diritti
riassumibili nel cosiddetto “Diritto alla salute”, tutelato dall’art.32 della Costituzione.
Altresì il comitato prega vivamente il Ministro della Sanità a vagliare il piano Ospedaliero
della Regione Campania, a Lei presentato, e, volendo condividere la nostra richiesta,
sostenere la necessità d’integrare il piano medesimo inserendoci la creazione del nuovo e
irrinunciabile ospedale. Ciò rappresenterebbe un’umana risposta ai tanti abitanti di questa
disastrata e abbandonata provincia del Sud.
Cordialmente Assunta Nigro
COMITATO POPOLARE PER LA SANITA'
ARTICOLO 32 DELLA COSTITUZIONE
DELLA REPUBBLICA ITALIANA