Egregio Presidente, le scrivo nella qualità di normale cittadina che aspirerebbe
a vivere in un paese normale, un Paese che fosse in grado di assicurare,
alle tante famiglie e ai tanti giovani, condizioni normali e dignitose; aspirazione logica
ma quasi sempre impossibile da ottenere oggi in Italia.
Infatti ancora una volta mi tocca registrare come le logiche dei partiti, per una serie di
interessi non certo rapportabili al bene del popolo, ci stanno trascinando nell'ennesimo errore
sostanziale e culturale.
Nello specifico il mio dissenso è dovuto al nuovo accordo sul riassetto del piano
ospedaliero della piana del Sele, accordo conclusosi nei giorni scorsi con la scusante delle solite
difficoltà economiche e che Lei sarà chiamato presto a firmare.
A proposito di dette difficoltà economiche vorrei rappresentarLe come le medesime non siano da
addebitare a uno sperpero di denaro pubblico effettuato dal popolo bensì a motivazioni non proprio
edificanti e che, a tutti note stanno sempre più irritando il popolo. In parole povere il popolo, ora,
non ritiene giusto che possa essere chiamato a pagare sperperi altrui poiché ciò rappresenterebbe
oltre al danno anche la beffa.
Infine i cittadini sono stanchi di una politica così poco lungimirante che effettua
indiscriminatamente tagli sempre più consistenti alla Sanità, ovvero tagli che nella sostanza
significano la negazione del diritto di una persona alla sua vita?
Pertanto, giunti a tal punto, comprenderà signor Presidente che noi, cosiddetti cittadini normali,
non possiamo più far finta di non vedere la perversità e il danno che andrebbero a provocare alcune
decisioni che sono state prese, in questi giorni, nella nostra provincia; e in aggiunta assistere anche
alle esternazioni positive che ne fanno i nostri politici locali i quali, unitamente al sindaco di Eboli,
fanno a gara per prendersi i meriti di un accordo stipulato sulla Sanità della Piana del Sele, piano,
invece, fortemente contestato dai cittadini soprattutto ebolitani. Infatti ci tornano davvero
inconcepibili le dichiarazioni del nostro primo Cittadino quando afferma che "Questo Assetto
Ospedaliero della Piana del Sele è stato concepito nell'interesse della Sanità locale". Ma di quale
interesse parla?
Purtroppo con la nuova ripartizione non solo l'ospedale di Eboli diventerà un'ospedale con solo
qualche reparto d'eccellenza per la Sanità locale, ma di contro e sicuramente, per noi ebolitani
rappresenterà la perdita di una naturale continuazione della nostra storia, piccola o grande che sia.
Infatti quando il Polo delle nascite sarà trasferito nella città di Battipaglia, noi perderemo quella
identità natale che sta alla base della continuazione identitaria di una città e di una intera
popolazione, comprendente non solo il territorio di Eboli ma anche quello più ampio che
comprende tutta la Valle del Sele e di altri paesi intorno. A mio avviso se Carlo Levi ripassasse dalle nostre parti riscriverebbe il suo libro -Cristo si è fermato ad Eboli- con un più
attuale: Cristo si è fermato a Battipaglia.
La presente recriminazione nulla ha a che vedere con l'amica città di Battipaglia, ma vuol semplicemente essere naturale difesa del territorio che ci ha dato i natali poichè, come Ella ben sa,
Il luogo d'Origine È importante non solo per il nascituro ma anche per il luogo. E questo è
facilmente desumibile allorchè una città da i natali ad un illustre personaggio di rilievo. Infatti a fare testo non è il luogo originario
di famiglia ma quello ove, sia pure per pochi giorni, si è recata la partoriente.
Con questa logica e in forza di questo accordo ci risulta improponibile pensare che, nella provincia di Salerno, per dare la luce al proprio figlio ci si possarecare solo in pochi luoghi; ospedale di Salerno, Nocera, Battipaglia e Vallo della Lucania,
togliendo con ciò la possibilità alla città in cui vivo di poter rivendicare la gioia e magari l'onore
d'avere qualche futuro illustre concittadino. Tutto ciò rattrista me e tante altre donne poichè in questo modo noi ci vediamo togliere anche quei
piccolissimi diritti che, tanto cari al Meridione, aiutavano a vivere e a conservare la propria identità.
Gentile Presidente, forse per Lei, quanto sopra detto, potrà rappresentare ben poca cosa
ma Le assicuro che per noi cittadini di Eboli e di altre città della Campania, la mannaia che sta per
calare sul reparto delle nascite,rappresenta una sconfitta. Forse Eboli in cambio avrà Un Ospedale
con qualche Eccellenza, e neppure questo, per come vanno le cose in Italia, È certo, ma di sicuro
perderà parte della sua storia futura che, grande o piccola che avrebbe potuto essere, era pur sempre
la continuazione di una comunità che non merita di vedersi estinta con semplice e ingrato tratto di
penna.